Energie rinnovabili

"Rispetto alle rinnovabili, si fa riferimento al TRILEMMA energetico: sostenibile, sicura, conveniente.

Negli ultimi anni, soprattutto in Europa si è posto l'accento sulle caratteristiche di sostenibilità e di convenienza. Il pacchetto "Pronti per il 55%" dell'Unione Europea promette una riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Il crollo dei costi per l'energia da fonti rinnovabili ha reso questi obiettivi un pò più facili da raggiungere. Tra il 2010 e il 2020 il costo dell'energia solare è diminuito dell'85% e quello dell'energia eolica del 56%. 

Oggi, con la guerra in Ucraina e i suoi impatti, il mondo sta vivendo la sua prima crisi globale del gas naturale. E' chiaro che un sistema energetico basato su elettricità rinnovabile e altre fonti non fossili avrebbe evitato questa crisi, ma il mondo è ancora lontano dall'essere guidato da una realtà energetica prevalentemente "pulita". Servono investimenti nelle infrastrutture tecnologiche, per accompagnare la transizione. La grande sfida per i responsabili politici oggi è alimentare il sistema energetico odierno e contemporaneamente lavorare per trasformarlo nel sistema che vogliamo per il futuro" (Fonte ISPI, Report "Il mondo nel 2023")

Italia: quanta energia produciamo con le rinnovabili?

La produzione di energia in Italia con fonti rinnovabili ha  oscillato tra il 5 e il 9% - e quindi su valori piuttosto bassi - dagli anni '70 fino ai primi anni 2000. Si è poi registrata una forte crescita a partire dal 2007: quell'anno, infatti, solo il 6% dell'energia italiana proveniva da fonti rinnovabili, mentre nel 2021 l'energia primaria ottenuta tramite le fonti rinnovabili si è attestata intorno al 18,36% della produzione totale.

Vediamo nel dettaglio l'impatto di ciascuna fonte di energia sulla produzione italiana (dati 2021):

  • energia idroelettrica (6,58%);
  • energia solare (3,83%);
  • energia eolica (3,15%);
  • altre rinnovabili (1,50%);

Nel 2021 il mercato delle rinnovabili in Italia è cresciuto rispetto all'annus horribilis 2020, ma non quanto avrebbe potuto e dovuto, e a ogni anno che passa questo ritardo allontana la possibilità di raggiungere gli obiettivi previsti per il 2030: 72% di fonti rinnovabili nella generazione elettrica (secondo le ultime indicazioni del Piano per la transizione ecologica). 

Le installazioni sono in effetti ripartite con la ripresa post-pandemica, ma la quantità di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici è solo di poco superiore a quella del 2019

Nel 2022, complessivamente, le FER risentono di un minore apporto dalla fonte idroelettrica: un -38% legato alla forte siccità dei primi mesi dell'anno. L'aumento della produzione eolica, +8%, e fotovoltaica, +10%, ha parzialmente compensato questo fenomeno.

Tra gennaio e settembre 2022, le FER hanno prodotto 79,6 Twh, rispetto ai 90,8 Twh dei primi nove mesi del 2021. Le rinnovabili hanno così coperto solo il 33% del fabbisogno elettrico nazionale nei primi nove mesi dell'anno, contro il 38% del 2021. 

Gli esperti del settore affermano che il ritmo di crescita delle rinnovabili in Italia è ancora troppo lento. Di questo passo, al 2030 avremo un parco eolico e fotovoltaico di poco superiore ai 50 GW, rendendo impossibile l'obiettivo (aumentato con il PTE, il Piano per la transizione ecologica) di un installato totale di rinnovabili tra i 125 e i 130 GW. 

Queste cifre si possono raggiungere solo se il tasso di installazione sarà quattro volte maggiore dell'attuale per l'eolico (circa 1,75 GW/anno contro gli 0,38 GW/anno di oggi) e sette volte maggiore per il fotovoltaico (circa 5,6 GW/anno contro 0,73 GW/anno). (Fonte: Rapporto sulle energie rinnovabili (RER) realizzato dall'Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.)

Per centrare gli obiettivi europei al 2030 si dovrebbero installare in Italia almeno 60-65 GW di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili, ma non è possibile senza una semplificazione normativa, in particolare nelle autorizzazioni, e un più facile accesso agli incentivi. 

Secondo ANIE Rinnovabili (che rappresenta le imprese del settore), le principali criticità rispetto allo sviluppo delle rinnovabili in Italia sono:

  • iter organizzativi critici;
  • mancanza di un quadro normativo e regolatorio di medio/lungo termine.

Per gli iter autorizzativi delle rinnovabili,  il procedimento di VIA richiede l'acquisizione della valutazione del Ministero della Cultura, il cui parere è spesso contrapposto a quello del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Altro punto critico: la costruzione e l'esercizio degli impianti con potenza superiore ai 10 MW per il fotovoltaico, e superiore ai 30 MW per l'eolico, dopo il parere di VIA in sede statale, devono ottenere il parere dell'Autorizzazione Unica. L'Autorizzazione Unica è posta in campo a enti regionali, provinciali, comunali e locali, con una certa complessità che rischia di vanificare gli sforzi dei Ministeri.

 Secondo ANIE Rinnovabili, serve coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali per garantire continuità nel rilascio dei pareri autorizzativi.

Le CER - Comunità Energetiche Rinnovabili

Le Comunità Energetiche sono associazioni di cittadini, enti o piccole e medie imprese che decidono di dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l'autoconsumo di energia rinnovabile.

Con il decreto Milleproroghe 2019 (d.l. n. 162/2019), divenuto Legge a febbraio 2020 (L. n. 8/2020), sono state introdotte anche nel nostro Paese le comunità energetiche rinnovabili (CER) previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE). Un contributo sostanziale verso la sostenibilità ambientale. Il Decreto promuove difatti l'uso di energia proveniente da fonti rinnovabili e l'autoconsumo collettivo, sempre derivato da fonti rinnovabili.

Si inseriscono in questo filone le comunità energetiche, di fatto una soluzione funzionale per la auto-produzione e distribuzione dell'energia. Si tratta di forme di aggregazione socio-economiche che, con uno sguardo al futuro, affrontano il problema dell'autosussistenza energetica con l'obiettivo di rendere cittadini e imprese dei "pro-sumer", ossia produttori ed al tempo stesso consumatori dell'energia prodotta (da fonti rigorosamente rinnovabili).

Le finalità alla base di queste comunità sono:

  • la lotta allo spreco energetico
  • la condivisione di energia a prezzi vantaggiosi
  • la possibilità di ridurre notevolmente le emissioni di CO2"
Fonte: sito Banche di Credito Cooperativo

Per saperne di più (articolo completo):


Per riflettere

Gaël Giraud è un economista francese e gesuita. Lavora alla Georgetown University di Washington dove insegna economia e dirige il Programma per la giustizia ambientale, da lui fondato. Autore, tra gli altri, di "Transizione Ecologica. La finanza al servizio della nuova frontiera dell'economia" e di "La rivoluzione dolce della transizione ecologica. Come costruire un futuro possibile".

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